Uno studio recente ( Pardini et.al 2013) ha evidenziato come ci sia una notevole predittività tra i soggetti con punteggi bassi di Mentalizzazione ed un futuro sviluppo di Demenza Frontotemporale (FTD).
In questo studio i soggetti che hanno ottenuto una bassa prestazione al Reading of Mind in the Eye Test (RME), al follow up a 2 anni hanno presentato un peggioramento ai test neuropsicologici e un’atrofia cerebrale, segni di FTD.
La possibilità di identificare precocemente i soggetti a rischio di sviluppare FTD permette di intervenire in maniera mirata nei primi stadi della malattia, quando gli interventi hanno una maggior possibilità di essere più efficaci (Rascovsky et al., 2011).