Andrebbero smontati tutti gli entusiasmi sulla consapevolezza.
La consapevolezza non è un bene che si può perseguire in sè e che non c’è nessun merito a diventare consapevoli a oltranza di tutto e che anzi l’ignoranza svolge sempre una funzione salutare e che si dovrebbero conoscere soltanto le cose che non si può fare a meno di conoscere… ma che l’ignoranza è l’unica cosa che permette di vivere.
E’ fondamentale capire questo , la maggior parte delle cose che puoi ancora fare è perchè non le sai. Questo è un punto importante da capire perchè è facile fraintendersi e dire che la consapevolezza è un bene “di per sè” e che va perseguita ” di per sè” rompendo le scatole a tutti, vi immaginate la vita… che succederebbe?
La consapevolezza è uno strumento , ma che di per sè non è un bene, anzi è dimostrabile che a volte spesso è un male. tutto questo poi si deve accompagnare alla relativizzazione della conoscenza.
Ad ogni consapevolezza a cui si arriva corrisponde un aumento del senso di ambiguità: cosa che le persone capiscono molto bene, ad esempio quando capiamo che il nostro partner o partner non faceva una determinata cosa per amore e allora ci si inizia a chiedere: ” Era amore? che cosa è affetto? Mi ha voluto bene?”. Questa è un’ambiguità.
Bibliografia: Vittorio F.Guidano La Psicoterapia tra arte e scienza